venerdì 24 luglio 2009

La politica italiana è un po’ così


La politica italiana è un po’ così lo sanno tutti. Un gran carrozzone dove tutti vogliono salire e nessuno vuole scendere. E’ inutile forgiarsi di una bandiera, coprirsi di un colore, tifare per uno schieramento. La politica dovrebbe essere fatta di idee, più che di ideali, di moralità, più che di festini, di progetti, più che di rattoppi.
E invece è così, andiamo avanti, senza provare vergogna, quando invece molti cittadini come me, a leggere certe dichiarazioni, non si riconosce più in questo sistema.

Non voglio neanche entrare nelle vicende del “non santo” ma comunque cattolicissimo, promotore dei familiy day, pluri divorziato e mignottaro presidente del consiglio.
Voglio solo fare un accenno a quanto sta succedendo dall’altra parte, dove quel poco che rimaneva dei sinistrorsi si sta sotterrando da solo, in balia delle manie di onnipotenza del baffetto d’alemiano malefico. Giusto nel momento in cui poteva dare una svolta, nella quale poteva riguadagnare consensi, con l’entrata nei piani alti di gente nuova (vedi Serracchiani) o con delle “scosse” notevoli (vedi la candidatura di Grillo). Gli altri dirigenti hanno deciso per il suicidio. Zittiamo i giovani, che non hanno diritto di parlare (io so io e gli altri non sono un cazzo), eliminiamo chi ci vuol far cadere dalla poltrona inventandoci fantomatiche regole dello statuto per impedirlo. Così comunque le elezioni non le vinceremo mai, ma avremo il nostro bel posto caldo in parlamento con il divano a forma delle nostre chiappe… bravi! D’alema… la cattedra alla Serracchiani l’han data i voti!! E visto che siamo in una democrazia e il popolo dovrebbe essere sovrano (soprattutto nella tua ideologia) tu mio caro Massimone dovresti essere li a pulirle le scarpe!
Ma quello che mi fa più specie è quanto inutile viene considerata la politica dagli stessi politici. Mi ha realmente AGGHIACCIATO l’intervista fatta alla nostra europarlamentare più assenteista. La fantastica Iva Zanicchi.
prima delle elezioni era risultata recordwoman dell’assenteismo («insomma, assenteista per modo di dire, avevo firmato un contratto per una fiction di otto puntate e i contratti si rispettano, l’ho detto che se mi avessero rieletto mi sarei impegnata »)

e altro che eurofannullona, «devo star lì tre-quattro giorni a settimana a laurà, come si dice a Milano»). Ora però Zanicchi si preoccupa perché la fiction, «Caterina e le sue figlie», «io, Virna Lisi e trecento altre attrici», andrà in onda in autunno, «e diranno ancora che sono assenteista, ma io non sono andata alle sedute perché dovevo girare».
Non voglio neanche commentare quanto giusta sia la sua elezione (ormai stiamo facendo portare tutta mediaset e tutti gli amici di famiglia dell’uomo di Arcore in parlamento) e quanto utile sia la sua presenza, ma mi pare veramente INCREDIBILE che dopo un’intervista del genere non siano state chieste le sue dimissioni…
La politica, mia cara Zanicchi, è un lavoro A TEMPO PIENO e con CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO! Non esiste che una persona, men che meno un europarlamentare, porti avanti il suo ruolo politico senza abbandonare il suo lavoro. Cosa c’è, ti mancano i soldi?? Non ti rendi conto che fai molto di più per il tuo paese andando alle sessioni dell’europarlamento piuttosto che girare delle fiction che vedono i pensionati?
Ma d’altronde, dopo aver visto il leghista Matteo Salvini, insultare pubblicamente in questo modo una parte della popolazione italiana, venire redarguito perché “non canta bene” ed essersi dimesso da un incarico che non poteva ricoprire comunque
ormai… non mi sorprende più nulla.
Abbiamo toccato il fondo? Spero di si… e spero di non dover iniziare a scavare…
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