venerdì 2 ottobre 2009

Berlusconi indifendibile. E meno male che la Patrizia è Barese


Ieri sera ho smangiugghiato un po' di Annozero, vedendo quel tristissimo teatrino di BelPietro che cerca in tutti i modi di difendere i propri interessi personali (nel particolare quelli del Cavaliere, che è il suo capo).

Vedo milioni di articoli questa mattina sull'argomento, ne riporto un paio che mi sembrano interessanti:

A Porta a Porta processo a Santoro

E in contrapposizione tutto e il contrario di tutto


Annozero non scatta la porno-trappola
Berlusconi: "Ecco la loro vera faccia"


Quello che mi sembra VERAMENTE incredibile, sono le difese di Berlusconi, che non vertono sul fatto che la D'ADDARIO STIA MENTENDO cioè che non sia mai andata a letto con il premier e che la voce che ha registrato al telefono non sia la sua, ma sul PERCHE' la D'Addario abbia registrato la chiamata.

Cioè non si sta smentendo il fatto che le famose intercettazioni siano reali (e a questo punto perchè dubitarne?) ma sul perchè sia stato intercettato.

Dico io, chissenefotte perchè l'ha intercettato. La cosa grave è cosa ha fatto, non come han fatto a scoprirlo, giusto?

Come detto nell'articolo su Repubblica, Clinton per un pompino gratis ha rischiato il posto di brutto. Il Cavaliere, per un scopata a pagamento invece, sta scatenando un putiferio accusando di averlo intercettato per poterlo ricattare.

Ma è proprio questo il problema, mio caro Berlusca. A me, può anche non fregarmene un beneamato C***** con chi vai a letto, ma diventi completamente RICATTABILE da chiunque, anche da una escort che ha pensato bene di registrare le vostre telefonate.

Pensa soltanto che invece che Barese, la escort fosse stata una spia Libica, assoldata dai servizi segreti per andare a letto col premier e poterlo successivamente ricattare. Un paese con il quale abbiamo (anzi, ha!) appena firmato un accordo che ci lega a pagare allo stato africano MILIARDI di euro.

Ma vi rendete conto che le debolezze di "uccello" del nostro Presidente possono avere ricadute pesantissime su di tutti noi?
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giovedì 1 ottobre 2009

Lo scudo fiscale. Che opinioni avete? I destri e i sinistri


Lo scudo fiscale si farà. Non c'è Napolitano o presidente che tenga. Lo vogliono fortemente i governanti e lo faranno.

Vorrei però analizzare quelle che sono le reazioni e le opinioni della gente a questo decreto. Vorrei (molto grossolonamente) dividere la popolazione tra "i destri" e "i sinistri", cioè chi vota da una parte e chi vota dall'altra.

Finora abbiamo capito che "i sinistri" sono tutti completamente contrari a questo provvedimento. "I destri" invece, lo sostengono, anche se non all'unisono e con le stesse motivazioni.
I sinistri sostengono che lo scudo fiscale (come è vero) farà rientrare capitali provenienti da crimini, evasione e quanti altri reati si possa immaginare.
E i destri a cosa rispondono per queste accuse?
In realtà non rispondono, ma adduccono delle "scuse":
1. Abbiamo bisogno di capitali per ripianare il deficit lasciato dai sinistri
2. Anche i sinistri quando erano al governo hanno fatto leggi simili
3. Come dice Tremonti, i soldi provenienti da crimini non rientreranno con lo scudo fiscale

Tutte motivazioni assolutamente plausibili, ma che non rispondono alla vera domanda (o forse, solo la prima risposta lo fa):
c'era davvero bisogno di questo scudo fiscale che fa rientrare in Italia MILIARDI di euro sfuggiti al controllo delle tasse?

Forse, l'unica motivazione davvero plausibile è quella che ho letto in un commento del giornale:

#48 fabio.bonari (988) - lettore
il 01.10.09 alle ore 10:06 scrive:
27 eddie01. Meglio il 5% di poco,che il 40% di niente.

Vero, verissimo! Con il 5% in effetti gli evasori vengono "motivati" a riportare i soldi in suolo patrio. Con una percentuale più alta invece, quasi nessuno l'avrebbe fatto (qui si parla del 40%, ma anche con il 20%) mantenendo i soldi all'estero con la sicurezza dell'impunità tipica di questo paese.

La mia opinione? Lo scudo fiscale porterà sicuramente un gettito extra nelle casse dello stato, e ce n'è assoluto bisogno.
Quello che non condivido non è il fattore "tecnico" dello scudo, ma "morale".
Si sta dicendo ad una popolazione già avvezza all'evasione più spinta e che si è visto approvare una legge che legalizza l'evasione del 5% del bilancio (il famoso "falso in bilancio), che evadere va bene, tanto prima o poi si verrà sanati. Quindi portate tutti i soldi che potete all'estero, prima o poi torneranno a casa con una perdita assolutamente contenuta. Questo motiva ancor di più le aziende e soprattutto i privati a continuare con questa evasione e porta alla vista di tutti quanto già si sapeva:
Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Polizia sono assolutamente incompetenti, sottodimensionati e inefficaci nella lotta all'evasione nel nostro paese.
E' un messaggio forte e chiaro di debolezza dello stato nel confronto dei criminali e degli evasori, che dovrebbero essere trattati come è stato trattato Al Capone negli States.

Voi che ne pensate?
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lunedì 28 settembre 2009

Honduras sull'orlo del baratro? Crisi diplomatica con il Brasile.


Non se ne sta parlando molto, qui in Italia, della nuova crisi che sta colpendo l'America Latina. Dopo le tensioni tra Colombia, Ecuador e Venezuela, ora l'attenzione si è spostata sull'Honduras, paese centroamericano che conta più di 7 milioni di abitanti.

Forse non molti di voi hanno seguito la storia recente dell'Honduras, che riassumo in pochi passi.
Nel 2005 il Partido Liberal de Honduras (PLH) vince nuovamente le elezioni e porta alla presidenza il suo candidato Manuel Zelaya. Il giorno della proclamazione del presidente il partito di maggioranza fa approvare una legge liberale che incentra il potere sul popolo, volendo coinvolgerlo nelle decisioni del governo. Nel 2008 il presidente si avvicina a Chavez e alle posizioni del Venezuela (dichiaratamente anti-americano) ottenendo in cambio forti sconti sul prezzo del petrolio che il paese sudamericano vende loro.
Nel 2009 il passo falso. Zelaya promuove un referendum, giudicato anti-costituzionale in più occasioni dalla corte suprema Honduregna, per poter prolungare il suo mandato presidenziale, che fino a quel momento prevedeva un massimo di 4 anni al governo e vietando (come in molti paesi latino americani) la rielezione dello stesso presidente. La corte suprema ha quindi ordinato all'esercito di destituire il presidente, che è prontamente fuggito in Costa Rica, e ha dato il potere a un italiano, Roberto Micheletti, di origini bergamasche.
Zelaya ha anche provato ad accusare gli States di aver appoggiato questo colpo di stato (forse per l'avvicinamento a Chavez?).
Dopo molti mesi passati all'estero e qualche tentativo di rientrare nel paese d'origine (che ha originato vari scontri tra manifestanti e polizia con molti morti) Zelaya è finalmente riuscito a tornare nella capitale ed è stato ospitato dall'ambasciata Brasiliana.
L'Honduras nel frattempo è caduto in una delle peggiori crisi della sua storia. Sono stati sospesi molti diritti costituzionali, e' stato introdotto il coprifuoco e negli ultimi giorni sono stati sospesi tutti i voli internazionali proprio per evitare che l'ex-presidente scappi.
Micheletti non viene riconosciuto dalla comunità internazionale, ha rilasciato diverse interviste a giornalisti esteri, dichiarandosi presidente leggittimo e sostenendo che l'Honduras era finalmente un paese libero (dimenticandosi di menzionare la chiusura di diversi giornali, TV e radio che non la pensavano come lui).
L'ultima mossa del bergamasco però potrebbe provocare una crisi internazionale ben più grave. Tra 10 giorni, infatti, l'ambasciata Brasiliana verrà spogliata del suo titolo di "sito diplomatico" e quindi passerà sotto il diretto controllo dell'autorità Honduregna. Questo ha già scatenato le proteste dei Brasiliani (ovviamente) e potrebbe portare a uno scontro frontale tra i due paesi. Micheletti sta praticamente cancellando la sede diplomatica Brasiliana dal territorio del suo stato.
Inoltre Micheletti ha dichiarato di voler sospendere 5 diritti fondamentali della costituzione:
-Libertà personale
-Libero pensiero (e libertà di espressione)
-Libertà di associazione e di unione
-Libertà di circolazione
-Diritti dei reclusi

Se così dovesse succedere l'Honduras piomberebbe all'improvviso in una dittatura, come non se ne vedevano dal secolo scorso, riaprendo una ferita nell'america latina che (si sperava) fosse stata chiusa dopo il tanto sangue versato nel 900.

Link:
Articolo El Pais
Articolo El Universal
Manuel Zelaya
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