mercoledì 11 giugno 2008

Il problema dei nulla-osta


Vi riporto un articolo di qualche giorno fa del sito http://www.stranieriinitalia.it/

Articolo

Come appunto stavo commentando qualche giorno fa, le difficoltà e i problemi per gli stranieri che vogliono venire in Italia, legalmente, sono sempre più insormontabili.
Leggete bene, sono d'accordo che si stiano bocciando un sacco di domande. Significa che c'era qualcosa che non andava, non erano state fatte bene le cose e la questura o le direzioni provinciali del lavoro (Dpl) hanno riscontrato qualche irregolarità.

Ma facciamo due conti:
Sono state “controllate” 60mila domande, pochissime se si guardano i numeri che ci stanno dietro (10 volte tanto sono state le domande presentate!).
Tralasciando quelle annullate da questura, Dpl, mi sembra abbastanza emblematico questo numero:
per 2000 domande i datori di lavoro hanno “rinunciato” a ritirare il nulla-osta.
2000 domande su 36mila domande approvate (36mila, attenzione, perchè le altre sono state bocciate dagli organi di controllo. 2000 domande su 36 sono più del 5%).
Come si stava appunto dicendo nei post precedenti, mi pare veramente assurdo che un datore di lavoro aspetti per 7 mesi che un lavoratore di cui aveva bisogno l'anno scorso, ottenga tutte le autorizzazioni. Addirittura mi sembra poco che “solo” il 5% abbia rinunciato. Sospetto anche che molti di questi datori stiano ormai impiegando il lavoratore in nero. Costa meno e crea meno problemi. E soprattutto un lavoratore in nero, senza visto, non può andare da nessuna parte, diventando una specie di “schiavo” del datore.
Ma la cosa che mi lascia più allibito sono le 28mila domande ferme nelle ambasciate italiane all'estero.
Non voglio commentare lo stato delle nostre ambasciate, sappiamo tutti che ci sono un sacco di problemi da risolvere. Non voglio neanche dare la colpa solamente a loro.
Sono sicuro che la maggior parte di questi nulla osta sono per gente che è venuta in Italia a lavorare in nero ormai da tempo e ora non può più tornare nel proprio paese, proprio perchè clandestino (ricordo che se ti scoprono clandestino anche in USCITA dal paese, interviene comunque il decreto di espulsione che non ti permette di rientrare in Italia per i seguenti 5 anni). Bel problema, non si sa più dove sbattere la testa.

Ma allora questi 6000 nulla osta, risolti e consegnati sono proprio dei fortunelli, della gente predestinata, miracolata oserei dire. Vorrei conoscerli, uno per uno, dovremmo metterli tutti in una cittadina e costruire una piccola Lourdes nostrana:
“Venite a conoscere gli extracomunitari che hanno ottenuto il permesso di soggiorno per via legali! Venghino signori venghino! Toccate con mano l'efficacia della legge Bossi-Fini! Potreste venire miracolati anche voi! Adulti e bambini 5 euro, anziani 15, persone in carrozzella 20! Venghino signori!”
Sapete quanti soldi faremmo in questo paese di creduloni, anziani malati e cerca-miracoli?
Continua...

martedì 10 giugno 2008

Le prime reazioni, i primi intellettuali

Come si puó leggere nel post precedente, arrivano i primi commenti.
Questi sono i veri italiani, quelli che sanno come si tiene per le redini un paese allo sbando:


La Bossi-Fini,
Le lettere dei coglioni come te sono sempre uguali...belle chiacchiere, terzomondismo/egualitarismo e cazzate varie.
Saresti comunque un po' più corretto se ti sforzassi di illuminarci anche circa la precedente Turco/Napolitano..e magari anche circa le idee 'planetarie' del tuo amico Ferrero, che si occupava di queste cose fino a poco tempo fa.
Inoltre quello che dici non è corretto e a niente vale la tua ironia e supponenza:
- è da superficiali lasciare un lavoro se questo è così importante, prima di sapere quello che si va a fare.
- prima di decidere di espatriare in un altro Paese per lavoro ci si informa prima.
- se si viene per turismo e per soli tre mesi non si può pretendere di avere tutto e subito, cominciando magari ad informarsi una settimana prima della scadenza del visto.
- se si hanno delle competenze e si trova una Azienda che ci vuole assumere è possibile anche avere un breve colloquio anticipato (viaggio a/r $ 800,00) senza bisogno di licenziarsi e rimanere un anno senza lavoro.
Inoltre come puoi paragonare?..qua si tratta di gente che arriva clandestinamente, di molte persone che arrivano solo per delinquere, etc.
Tu fai un sacco di chiacchiere perché sei il solito terzomindista da strapazzo...dove sono Paesi così accoglienti come tu ci vuoi far credere? la Francia? la Germania? l' America..io ne so qualcosa..tu forse non ci capisci nulla.
Ti riempi tanto la bocca con il Candada...allora sappi per prima cosa che questo Paese è molto selettivo, come lo è l'Australia e come lo è l'America ad es.
Ti accettano solo se hai qualche competenza..ma ti rispediscono subito se solo capiscono che non potrai mantenerti economicamente, etc. ok?...lo sai inoltre che in America ti sbattono dentro se solo ti trovano con il permesso di lavoro scaduto? ..e non mi dare del razzista, per favore.
Tu e tutti quelli come te volete soltanto le porte aperte per tutti.
Prima di concludere avrei anch'io una chiosa finale:
ma tu...dove vivi, hai qualche contatto con questi categorie 'emergenti'..ne sai qualcosa? ci vivresti insieme?.. o almeno saresti contento di avere un bel campo rom a 150 metri da casa? o un ubriacone che tutte le sere viene a pisciare davanti al portone, o un punkabbestia che se ne va in giro con una tigre alta tre metri, senza guinzaglio...io ho contatti del genere, vivo in un centro storico e ti invito a fare un w.e. da me..così ci chiariamo un po' le idee; a proposito, sai che queste persone non sono perseguibili? sai che se ti azzardi a dir loro qualcosa puoi avere un sacco di problemi? sai che i Magistrati non vogliono occuparsi di questi problemi? sai che i Magistrati prefersicono spendere cifre colossali per le intercettazioni...non potrebbero risparmiare un po' su questo ed occuparsi un po' di più di normale delinquenza da strada/furti/accattonaggio/rumori/graffitari/ubriaconi/centri sociali pieni di delinquenti...questi sono i problemi della gente comune..e sono grossi problemi, non scioscchezze.
Sei un coglione e un un razzista alla rovescia..via tutti noi, via la nostra cultura, via le nostre tradizioni, via i nostri asili nido...se sei un italiano normale non rientrerai mai nella graduatoria (informati se non lo sai)..via i nostri crocefissi, si alle moschee, si alla poligamia...si a queste invasioni barbariche, si a tutto meno che a un po' di normalità.
Rispondi sul merito se vuoi...con- vincimi con veri argomenti ed evita le chiacchiere da bar, per favore.


Rispondo al signor vequiven, che secondo me rappresenta molti, in come parla e come rispetta la gente straniera.

Signor vequiven, tanto per cominciare io non ho mai detto di voler aprire le porte a tutti. Anzi!
Ho detto che la legge attuale IMPEDISCE a chi vuole venire per fare una vita da immigrato nel nostro paese, come di italiani ce ne sono tantissimi all'estero, lavorando e mantenendosi, apportando un "plus" alla societá odierna, di entrare in maniera legale. Da questo il punto, che avrei poi ben analizzato nei prossimi post, del PERCHÉ gli immigrati da noi sono per la maggior parte gente di classe bassa. E' gente che lascia tutto per poter vivere in un appartamento di 80 mq in 20. Certo non é gente che aveva un gran lavoro nel loro paese e che se la passava bene.
Come detto nel post, sto seguendo da vicino questo iter, perché una persona a me cara, che vuole venire in Italia per sentimento, non certo perché siamo un paese ospitale (come Lei ben dimostra) o perché da noi si guadagni meglio e ci sia piú formazione. Ma come fare? Innanzitutto questa persona NON E' CANADESE, io non sono mai stato in Canada e non ho mai conosciuto un canadese, a parte Alanis e compagnia cantante (nel verso senso). Ho preso il Canada come esempio di paese evoluto e dal quale non c'é immigrazione bidirezionale, ma solo unidirezionale (cioé andiamo noi li a fare i pizzaioli, ma loro qui a fare i boscaioli non ci vengono). E questo dimostra una delle Sue tante lacune : sparare sentenze senza sapere un'acca di cosa si sta parlando.
Il mio era un esempio sul fatto che si, posso andare negli USA a lavorare se ho le competenze necessarie, si posso andare in Canada a lavorare se ho le competenze necessarie, in qualsiasi momento e sistemando le cose con la legge abbastanza in fretta.
Seconda cosa, Ferrero NON E' MIO AMICO, e anzi é stato duramente criticato dal sottoscritto in un post anteriore (che probabilmente Lei, colto signore, non si é letto). Le diró di piú, fino alle penultime elezioni ho sempre votato Fini, e non mi vergogno a dirlo. Ma dopo la vergognosa gestione durante l'ultima legislatura e l'unione con il Cavaliere Bianco, mi sono rifiutato di dare il mio voto a questo signore.
Io, signor vequiven, non le do del razzista, le do dell'ignorante, che, se possibile, é anche peggio. Lei, non so dove sia stato in giro per il mondo, ma le assicuro che le mie esperienze personali mi hanno indotto a vedere l'Italia in modo piú critico di quelli che ci vivono per tutta la vita. E perché lo sappia, sono scappato a gambe levate da quello che lei chiama "terzomondismo" solo per accorgermi che in Italia, prima di essere considerati del "primo mondo" ci manca ancora un bel po di strada.
Io, nella mia vita, ho contatti diretti con extracomunitari, che non stanno a cuocere cipolla e a pisciarle sul portone di casa tutto il tempo, come Lei sostiene, ma é gente colta, istruita e che vorrebbe venire in Italia a lavorare legalmente, condurre una vita secondo le nostre leggi e rispettare i doveri da cittadino. Che avrebbe le "competenze" necessarie per farlo ma che non puó farlo per colpa di questa assurda legge.
Lascio perdere il fatto del "colloquio anticipato" che alla fine, nella mia narrazione, é solo il minimo dei problemi (visto che comunque non serve a niente, anche se questa persona ne ha giá sostenuto uno, e con esito positivo).
E le dico una cosa. Io non ho MAI parlato durante il mio post, della LEGALITÁ, fattore che lei reputa (unica cosa su cui mi trova d'accordo) FONDAMENTALE nella nostra societá.
Sono PERFETTAMENTE D'ACCORDO CON LEI. Una persona che sta qui a bighellonare a vivere di piccoli e grandi furti, va rispedita a casa, immediatamente! Ma se questa legge non permette alla gente che vuole venire a lavorare in Italia di farlo in modo regolare, anzi, gli mette i bastoni fra le ruote il piú possibile. E se la magistratura non riesce ad eseguire le espulsioni perché troppo lenta e inefficace, sa cosa succederá?
Che la gente che vuole venire a lavorare legalmente si allontenerá ancor di piú dalla nostra amata patria, mentre quelli che vogliono star qui a far niente, a vivere di spiccioli, alla giornata, a fare piccoli furti per sopravvivere perché non ce la fanno, verranno sempre piú, richiamati da questa "assenza dello stato" che ormai percepiamo, credo, tutti noi.


P.S. I punkabbestia, le dico per esperienza diretta, visto che purtroppo ho avuto a che fare con molti di loro, sono per il 95% italiani. Anche nel resto del mondo, sono quasi tutti italiani.

Continua...

Iniziamo a parlare della Bossi - Fini. I clandestini e gli immigrati legali.


Con molta calma, vorrei parlare della Bossi - Fini, questa legge beffa, questa enorme bugia, questa farsa che hanno firmato queste due grandi persone.

I clandestini e gli immigrati legali.

Nella campagna che sto portando avanti per far avere un permesso di soggiorno a una persona a me cara, discutendo con tanta gente di immigrazione e quant'altro, ne ho sentite veramente di tutti i colori. La frase che diciamo sia più "polite" e "politically correct" è stata:
"Uno straniero deve poter rimanere in Italia solo se ha un lavoro e i mezzi di sussistenza, se no che se ne stia a casa sua"
Questa particolare frase, in un certo qual senso, mi troverebbe anche d'accordo.

Ma vediamo come dovrebbe (uso il condizionale) fare uno straniero, per mettersi in regola, seguendo alla lettera le disposizioni di legge.

Diciamo che io sia un cittadino Canadese (non voglio usare gli statunitensi per queste cose), trilingue (inglese, francese e italiano) con grande esperienza nel settore dove lavoro. Vorrei fare un'esperienza lavorativa in Italia, per perfezionare il mio italiano, conoscere posti nuovi e magari anche viverci. Sicuramente l'azienda che mi assumerà mi pagherà di meno che in Canada, ma io potrei comunque dargli un "surplus" di esperienza internazionale, giovando all'azienda stessa e alle mie scelte personali.

Voi cosa direste a questo ragazzo?
"Se riesci a trovare un lavoro vieni pure, se no stattene in Canada". Siamo d'accordo?

Cosa devo fare, io canadese extracomunitario, per trovare un lavoro in italia e avere un permesso?
Devo venire la prima volta con il permesso turistico, durata massima 3 mesi. Mi informo con LAAAAAAARGO anticipo e scopro che il decreto di regolarizzazione per gli immigrati in Italia viene promulgato a Dicembre, quindi facendo due conti devo trovare lavoro entro Novembre per poter avere il tempo per fare le carte necessarie.
Ok, vengo in Italia a Settembre, lascio il mio ben remunerato lavoro in Canada e parto.
Dopo uno o due mesi di ricerca, trovo una società X che è molto interessata a me, visto comunque il bel CV di cui dispongo. A fine Novembre, allo scadere dei 3 mesi, torno in Canada ad aspettare la promulgazione del "decreto flussi".

Ora va tutto in mano all'azienda.

Nel frattempo l'azienda si studia le leggi e scopre che deve farsi responsabilità di me, deve aiutarmi a cercare un alloggio per quando arrivi, che questo alloggio sia in regola e non ci sia troppa gente dentro (è Milano, le case sono piccole, quindi dovrà trovarmi un monolocale dove viva solo io) e se per caso verrò espulso dovrà sobbarcarsi le mie spese di volo per farmi rientrare nel mio paese.
L'azienda, nonostante tutto, è d'accordo e si assume queste responsabilità e questi rischi.
L'azienda ora deve compilare un facile formulario su internet e deve spedirlo entro DIECI MINUTI dall'apertura della convocatura, senza errori, per poter cercare di rientrare nelle quote previste per legge.

Diciamo che ci rientri, incredibilmente, con un colpo di fortuna. Il PC non si è impallato. Internet funzionava. Il server della mia città non si è bloccato, in quel momento chi dell'azienda doveva compilare la domanda non era occupato nè impegnato in una riunione. Insomma, al primo colpo e in meno di 10 minuti (quasi meglio del box Ferrari), la mia domanda è andata a segno.

Ora passa tutto nelle mani dello stato.

L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA scandaglia le centinaia di migliaia di domande pervenute. Scarta quelle incomplete o con aziende inesistenti e approva le altre.
Da una risposta a me, canadese in canada, che sta aspettando notizie, non prima di MARZO! Sono passati esattamente CINQUE MESI dal colloquio decisivo e dal momento in cui avrei potuto iniziare a lavorare. Cosa ho fatto in tutto questo tempo? Beh, niente. In Canada non ho più lavoro e comunque non posso imbarcarmi in niente di serio perchè tra poco me ne vado. In Italia non posso stare. La legge prevede che io possa stare in Europa per un periodo massimo di 3 mesi, e poi devo tornare nel mio paese per altri 3.

Ok, ricevo l'ok. Comincio a prepararmi a venire in Italia.
Incredibilmente il datore di lavoro, nonostante siano 5 mesi che mi aspetta, dice che è ancora interessato a me.

Aspetto l'ok, cioè che il chiamato "nulla-osta" arrivi alla mia ambasciata. Questo arriva non prima di ALTRI TRE MESI. Siamo a Giugno. Il datore di lavoro che è uno stinco di santo, è ancora interessato a me, nonostante tra due mesi chiudano per vacanza. Io non sono ancora morto di fame, visto che è da Agosto dell'anno scorso che non lavoro. Il "nulla-osta" arriva all'ambasciata e grazie a tutti i santi, l'addetto dell'ambasciata non mette il veto (potrebbe farlo) sul mio visto, non vuole lucrarci nè essere corrotto e me lo da nei tempi e modi stabiliti.

Posso iniziare a lavorare in Italia. Certo! E' Luglio, che bello, si puo andare al mare. Finalmente.


Cosa voglio dire con questo post?
Che entrare a lavorare in Italia, per un extracomunitario (nonostante sia di buona famiglia, colto, con un ottimo CV e veramente interessato a lavorare) è impossibile!!!
Perchè dico che sia impossibile? Avete visto quanti SE e quante coincidenze devono esserci in tutta questa storia? Ve le elenco!

1. Devo essere a conoscenza che il decreto flussi è promulgato a Dicembre e prendermi per tempo per venire a cercare lavoro
2. Devo avere i soldi per fare su e giù dall'Italia due volte, una per turismo e una per lavoro, oltre a quelli per mantenermi in Italia durante il mio soggiorno per turismo.
3. Devo trovare un'azienda che mi voglia assumere nonostante sia straniero
4. Devo trovare un'azienda che mi voglia assumere nonostante debba aiutarmi a trovare casa
5. Devo trovare un'azienda che mi voglia assumere nonostante debba pagarmi il viaggio di ritorno nel caso io faccia casini e venga espulso
6. Devo trovare un'azienda che mi voglia assumere nonostante debba aspettare 7-8 mesi per potermi contrattare realmente
7. Non devo morire di fame durante gli 11 mesi che sto senza lavoro
8. La pratica deve passare attraverso il sistema informatico senza intoppi, nè errori
9. La pratica deve passare attraverso il sistema informatico nei primi 10 minuti disponibili
10. Devo sperare che gli impiegati dell'ambasciata non scopra un cavillo al quale appigliarsi per poter annullarmi il "nulla-osta"

I 10 comandamenti. I 10 ostacoli per gli stranieri per entrare nel nostro paese.
Secondo voi, ora, ditemi realmente, quanti seguono questo iter?

Le possibilità per "svicolare" queste leggi ci sono, bisogna conoscerli. Infatti delle 800.000 domande presentate quest'anno, PIU' DELLA META' E' STATA PRESENTATA DA AZIENDE CON TITOLARE STRANIERO. Cosa vuol dire?
Semplice. Si puo entrare seguendo le leggi, o si puo entrare attraverso un amico che c'è sul posto, che magari crea un'azienda apposta per contrattarti (una partita iva) o semplicemente ti assume come colf, in modo da poterti far avere il visto.

Cosa voglio dire? Che voglio che si faccia una legge più dura la legge?

No, la realtà è che vorrei una legge più sensata, intelligente e coerente di questa accozzaglia di cazzate che è la Bossi-Fini.

Ormai vi ho tediato abbastanza, nei prossimi capitoli continuerò questa analisi.

Solo una domanda alla fine.

Ma io, Canadese, non è molto più facile che resti in Italia nonostante il mio visto sia scaduto, lavori in nero finchè (sperando che vada tutto bene) non mi arriva il "nulla-osta"?
Si bravi, la risposta è "Si, è molto più facile rimanere clandestini, nonostante tu abbia già un lavoro"

Riflettete gente, riflettete

Continua...

lunedì 9 giugno 2008

Si torna indietro? Ma se non funzionava? Il 3+2 all'università.


Sono rimasto AGGHIACCIATO da questo articolo del corriere:

la formazione dei giovani

Laurea breve bocciata. «Ora la riforma»

A quasi 7 anni dall'introduzione coro di critiche unanime: il 3+2 non funziona. Appello al ministro: «È un liceo»



Seppur mi trovi d'accordo su alcuni, rari punti,
quello che dice il "filologo classico" Luciano Canfona
Il presupposto, volgarmente sbagliato, dei ministri di allora fu che fosse un crimine avere dei fuori corso. Ma l'università non produce barattoli di carne in scatola, un tot all'anno, bensì studiosi: un processo che richiede tutto il tempo necessario
è veramente fuori da ogni logica di mercato. E in effetti fa il filologo lui, cosa ne vuole sapere del mondo del lavoro odierno?

Voglio ricordare che l'unica università in Italia che sta fornendo regolarmente figure importanti e di successo nel paese e anche all'estero è la Bocconi, che punta tutto sulla velocità nella preparazione (unita, ovviamente alla qualità), cercando di segando le gambe ai fuori corso e mettendo in grado gli studenti di essere a stretto contatto con il mondo aziendale a partire dal giorno seguente al conseguimento della laurea.

Parlo per "luoghi comuni". In Europa e nel mondo, dei laureati italiani si dice sempre che sono tra i più preparati, ma sui libri, non sul campo. Che sono vecchi, iniziano tardi e finiscono tardissimo. Che non hanno idea di cosa sia l'inglese e che spesso non sappiano usare un computer.

Anche se questo articolo mi trova d'accordo dicendo che il 3+2 "sembra un liceo", non è detto che questo sia una cosa negativa. Anzi!

E allora perchè tornare indietro? La 3+2 stava cominciando a risolvere almeno un paio di questi problemi, e cioè quello dell'età e della "pratica" introducendo il tirocinio semi-obbligatorio in azienda. Purtroppo le aziende non sono ancora preparate ad avere laureandi e probabilmente non si è ancora affinata questa "dualità" azienda-università. Ma col tempo e l'aiuto dell'università (che ancora scarseggia) questa cosa del tirocinio avrebbe potuto essere la rampa di lancio per i nostri Dottori.

Torno a parlare di esempi a me vicini. In Messico si inizia l'università a 18 anni. Sono 4 anni di università, che sembrano molto più un liceo di quanto non sia qui.
Infatti le lezioni vengono unite tutte insieme solo alla mattina o solo alla sera (a seconda dell'anno di corso). Se si viene bocciati a un corso durante un semestre, bisognerà andare agli esami di riparazione, altrimenti si rischia di doversi riiscrivere allo stesso semestre. Ok. Come al liceo. Ma sentite ora.
L'università INCITA e anzi REDARGUISCE chi non inizia a lavorare durante il 3 anno di studi. L'idea di avere tutte le lezioni la mattina o la sera aiuta lo studente e trovare un posto di lavoro part-time dove guadagna poco e niente (si parla di 100 - 200 euro al mese) ma dove impara già sul campo cosa dovrà fare dopo. E la maggior parte delle volte, usciti dall'università, gli studenti rimangono nella stessa azienda dove hanno fatto tirocinio (questa volta full-time).
Quindi capita spesso di conoscere gente con 25 anni e ben CINQUE anni di esperienza nel CV!
Se nell'università italiana l'età media di laurea è di 27-28 anni e solo dopo si inizia a lavorare, come fa un 30enne italiano, con 2-3 anni di esperienza, a competere magari con un messicano più giovane, tipo 28enne, ma con 8 anni di esperienza nello stesso campo? Puntando sul fatto che "l'università italiana ti prepara meglio?". Chi pensate che assumerebbe un datore di lavoro per un posto di responsabilità?

E così come il Messico gli esempi sono tanti. Inghilterra, USA, etc etc.
Lo studente italiano all'estero non conta nulla. Non sa l'inglese (l'esame all'università è una buffonata a non esistono corsi decenti da poter frequentare. Oltretutto ora la possibilità di fare un Erasmus è diminuita notevolmente), non sa usare bene il PC (i laboratori scarseggiano e i corsi al PC anche), ha un'età notevolmente superiore ai suoi colleghi esteri a parità di esperienza. Magari sa come funziona a livello elettronico un transistor, fin nei dettagli, dalla prima all'ultima equazione, ma non sa bene come utilizzare un programma di gestione, o come utilizzare le risorse umane a disposizione, o come fare una presentazione, o come portare avanti una riunione aziendale.

Signori politici e filologi, non stiamo a pensare sempre al Manzoni, i laureati non devono essere tutti dei piccoli Marconi o Alighieri, devono adattarsi il più velocemente possibile al camaleontico mondo del lavoro nazionale e internazionale del momento, riuscendo a competere e sorpassare i colleghi stranieri su tutti i campi, iniziando presto quanto loro e possibilmente adattandosi allo scenario internazionale del mondo del lavoro. Perchè finora l'invasione degli immigrati è arrivata solo per i posti di lavoro più umili, ma quando (e se) comincerà anche quella di laureati che puntano a posti di responsabilità nelle grandi aziende, saremo fritti!


Continua...

La casa delle meraviglie


Nei tempi di oggi, dove un giovane non si può permettere più di un posto letto, mi ha fato veramente strabuzzare gli occhi questa casa costruita a Londra dall'architetto inglese Harvey West. Vi rimando all'articolo di AT per leggere i dettagli.

ARTICOLO

Veramente bella!

Continua...