giovedì 7 agosto 2008

La vignetta di Brunetta


Ho spedito al ministero su questo sito come indicato dal Corriere di oggi, la mia vignetta su Brunetta che riporto qui sopra.

Spero la troviate divertente...jijiji

Me l'hanno pubblicata anche sul Corriere.it:

vignetta pubblicata Continua...

Le donne

"Le donne hanno spesso ragione. Quelle italiane sempre"

citazione da un film Continua...

I divorzi in Messico


Finalmente ho trovato la statistica che da tempo cercavo, per dimostrare che quello che dicevo non era solo una supposizione, ma più che una VERITA'.

In molti mi hanno chiesto (tra una domanda e l'altra): "Come sono le famiglie messicane?".
La prima cosa che rispondevo era "Ci sono un casino di divorzi".

Quando questo lo dicevo ai messicani in molti mi rispondevano che era vero, ma che comunque erano sicuri che non c'erano più divorzi che in altri paesi. Io continuavo a sostenere il contrario, adducendo il fatto che secondo me, in Italia, la percentuale era notevolmente più bassa. Quasi tutti stentavano a credermi.
Ma ora ecco la statistica che cercavo.

In Italia:

Articolo della Repubblica

In Messico:

Sito Governativo

I dati magari non si riferiscono allo stesso anno. Per l'Italia ho dati del 2006, per il Messico del 2005, ma non credo che siano cambiate di molto le cose.

Per l'Italia:

Confrontando il numero di separazioni e divorzi totale con quello di coppie sposate, l'Istat rileva che per il 2006 si registrano 5,4 separazioni e 3,3 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate.


Per il Messico:

En 1970, por cada 100 matrimonios hubo tres divorcios; en el 2003, esta cifra se elevó a 11 divorcios y para 2005 prácticamente hay 12 divorcios por cada 100 matrimonios.

In Italia quindi abbiamo una proporzione divorzi/matrimoni del 0,33% (non ci metto le separazioni, perchè queste, comunque, poi sfociano in divorzi, quindi sarebbe un doppio conteggio). In Messico questa percentuale è del 11,80%, cioè i messicani divorziano con una frequenza TRENTACINQUE VOLTE MAGGIORE che in Italia!

Cercando i dati del 2006 trovo questa pagina
che calcola in 12,3% la percentuale di divorzi per matrimoni per il 2006, quindi in realtà non è 35 volte maggiore ma 37 (giusto per mettere i puntini sulle i).

Non ho parole. Ho potuto vedere da vicino il fenomeno, ma non credevo fosse di queste proporzioni. E si che loro si dichiarano cristiani e praticanti fino al midollo...

Piace comunque sottolineare la negatività del giornalista di Repubblica, che titola a caratteroni:

La coppia italiana è fragile

e

Le famiglie italiane si spaccano sempre più facilmente.

Cosa doveva scrivere un giornalista messicano? "La famiglia messicana non esiste più!"

Continua...

mercoledì 6 agosto 2008

Me ne pentirò: in difesa dei petrolieri!


Un giorno (forse oggi stesso) mi pentirò amaramente di questo post, con cui vorrei difendere i petrolieri dall'attacco spesso ingiustificato dei giornali.
Mamma mia, mai avrei pensato di dire una cosa del genere.

Partiamo da un articolo del Corriere, che finalmente parla della discesa del prezzo della benzina, ma ovviamente lo fa in maniera negativa.

Articolo del corriere

A parte i soliti dati statistici buttati a casaccio come ormai abitudine:
La questione, cifre alla mano, non è poi così complicata: in tre mesi il prezzo del barile di petrolio è crollato da 147 dollari (147,27 dollari l’11 luglio) a meno di 120 dollari (119,17 dollari ieri a New York), in pratica il 19,3% in meno;

In tre mesi è crollato del 19,3%. Ma questo non è assolutamente vero! Volendo essere precisi, tre mesi fa cioè a Maggio, il petrolio costava piu o meno lo stesso di ora!! Il crollo è avvenuto (come dice lo stesso articolo) in meno di un mese.

Ora passiamo alla relazione "prezzo della benzina" - "petrolio". Secondo il Corriere e secondo le associazioni dei consumatori (o almeno cosi riporta il corriere) Adoc, Adusbef e Federconsumatori il prezzo dovrebbe essere direttamente proporzionale. Cade del 20% il petrolio, scende del 20% la benzina.
Beh, miei cari signori, per fortuna non è mai stato così.
E' verissimo quello che dicono sul fatto che la benzina è scesa "solo" del 5% nonostante il petrolio sia sceso del 20%. Facendo un confronto giorno per giorno sulle tabelle del sito http://carburanti.tariffe.it/page1.php ho notato che da inizio Luglio i prezzi della verde alla pompa per Q8, preso come riferimento hanno subito quest'andamento:
01-lug 1,54
08-lug 1,545
15-lug 1,554
18-lug 1,542
22-lug 1,536
23-lug 1,527
25-lug 1,514
28-lug 1,505
29-lug 1,494
31-lug 1,484
Cioè c'è stata una diminuzione dal massimo al minimo del 4,5%

Ma allora abbarco un discorso generale. Da sempre la benzina è stata direttamente collegata al petrolio?
Come dicevo prima... per fortuna NO
Vi riporto questo grafico preso dal sito http://www.tfc-charts.w2d.com che rappresenta l'andamento del barile su base mensile.



A parte la folle corsa all'insù, ho voluto fare dei raffronti tra gli aumenti di prezzo della benzina e quelli del petrolio.

Per esempio, prendendo come riferimento il prezzo odierno, 1,48 per la benzina e il prezzo odierno del petrolio 120 possiamo fare dei confronti con il passato.

Prendiamo per esempio la fine del 2007. Il petrolio costava circa 90 dollari e secondo le tabelle il prezzo della benzina era di 1,33 €/l il giorno 01/11/2007
Questo vuol dire che il prezzo del petrolio dalla fine del 2007 a oggi è cresciuto del 33% mentre quello della benzina solo del 11%, solo un terzo!.
Ancora più netta la differenza se per esempio andiamo a prendere l'inizio del 2007. La benzina costava circa 60 dollari, quindi da allora ad adesso l'aumento è stato addirittura del 100%, mentre la benzina che quella volta costava 1,23 ha avuto un aumento solo del 20%, cioè 5 volte minore!

FERMO RESTANDO CHE LA BENZINA E' TROPPO CARA E CHE I PETROLIERI STANNO FACENDO UN SACCO DI SOLDI SULLA SCHIENA DELLA GENTE, volevo dire a queste persone del Corriere e delle associazioni consumatori di non gridare allo scandalo a ogni occasione, di studiarsi un po' di economia e capire che COSTO DEL PETROLIO E COSTO DELLA BENZINA SONO LEGATI IN MANIERA PROPORZIONALMENTE MA NON DIRETTAMENTE CON RELAZIONE 1:1

Facendo un piccolo esempio, se i due prezzi fossero direttamente legati alla stessa percentuale, facendo un conto con il costo dei due da inizio 2004 quando è iniziata la folle corsa del petrolio che in quel momento costava 30 dollari al barile, ora la benzina, che quella volta toccava quota 1,04 €/l, dovrebbe costare 4,8 €/litro. Per fortuna non è così. Per sfortuna i giornalisti questo non lo sanno, o se lo sanno, non lo dicono
Continua...

martedì 5 agosto 2008

L'america come l'Italia? No sempre meglio...


Problema comune a molti studenti, in tutto il mondo, sono i soldi. L'università costa, un casino, che tu sia un genio o vada a lezione solo per addocchiare belle ragazze. Negli stati uniti ormai sta diventando un incubo, andare all'università, in quanto gli studenti sono obbligati a chiedere prestiti e mutui pluridecennali con delle banche per poter pagarsi gli studi.
Ne parla anche Repubblica in quest'articolo


In terre nostrane andare all'università non è ovviamente alla portata di tutti. Ma non per i costi di iscrizione, ma per l'impossibilità di trovare un alloggio, come dovrebbe essere, fornito dallo stato o dallo stesso istituto a prezzi "umani". E così, se vivi in una piccola città, e non disponi di un reddito dei "genitori" adeguato, l'università diventa un tabù. Doversi spostare in una città provvista dell'istituto da te ricercato, diventa impossibile. Pagare dalle 200 ai 600 euro per una stanza, tripla, doppia o singola che si voglia, un problema insormontabile! Ma non ci sono soluzioni a questo problema?

Certo che ci sarebbero, ma ovviamente, a nessuno interessa applicarle.
All'estero, per esempio, i "campus" sono spesso enormi, provvisti di appartamentini per studenti a pochi soldi. Sono costruiti spesso e volentieri fuori dalle città, magari anche a un'ora di autobus, ma provvisti di tutto lo spazio necessario per costruire degli alloggi per studenti. E invece noi no. Istituto in centro storico vuol dire aule con affreschi, bellezze artistiche e architettoniche e prestigio della scuola. MACCHISSENEFREGA dico io! All'Università ci vado per studiare, non per vedermi i quadri! (non vi parlo poi com'era la mia facoltà. Dire che cadeva a pezzi era farle un complimento!).
E quale altra soluzione ci sarebbe? LAVORARE! Maccerto! Perchè non organizzare i corsi tutti alla mattina o tutti alla sera? Questo darebbe modo agli studenti di poter accettare un lavoro part-time che non sia da cameriere o solo nei week-end.
In Messico, paese non certo sviluppato come il nostro (ma siamo sicuri???), l'università organizza i corsi secondo l'anno di frequenza. Al primo anno i corsi sono dalle 7 alle 11 o alle 12, il secondo dalle 18 alle 22 di sera. Il terzo di nuovo dalle 7 alle 11.
Certo, per i fannulloni è uno sbattimento incredibile scvegliarsi alle 6, ma in compenso gli studenti hanno la possibilità (e spesso anche l'obbligo, dettato dai professori) di fare da "stagisti" o da "borsisti" durante l'anno accademico, arrivando già con una certa formazione ed esperienza sul mondo del lavoro, dove di solito gli universitari italiani atterrano in maniera violenta e spartana. Ho conosciuto gente che DAL TERZO ANNO di università lavorava già a tempo pieno! 8 ore al lavoro e 5 a scuola. Certo, si facevano un mazzo tanto, ma ora possono vantare un CV con 6 anni di esperienza e 26 all'anagrafe (oltre che una laurea!) e un posto da project manager o da area manager.

L'america come l'Italia? Si, ma noi continuiamo a stare dietro (nella modernitá) e gli studenti davanti (nel trenino dei fregati!)
Continua...

lunedì 4 agosto 2008

Il costo della benzina in picchiata, e nessuno ne parla!


Questo é il giornalismo moderno. Questa é l'Italia di oggi. Fa piú notizia la benzina che sale o la benzina che scende?

Ovvio: la benzina che sale. E infatti a ogni ritocco delle grandi compagnie, giú titoloni:
"Italiani, la spesa annua cresce di 250 euro per l'aumento della benzina di oggi... bla bla bla... "



Insomma, sempre le solite cavolate.

Per esempio, il 15 Luglio il Corriere titolava:

Benzina e diesel, nuovi record

Spinti dal caro-greggio i carburanti sfiorano quota 1,56 euro al litro


Oddio, non che la benzina sia gratis, assolutamente. Continuo a reputarla carissima, almeno costo triplo rispetto a quanto dovrebbe essere. Non voglio fare polemica su questo, anzi!

Ma allora mi spiegate perché i titoloni non li fanno sti giorni con il petrolio che crolla di giorno in giorno e si porta dietro i carburanti?

Avete notato alla pompa quanto costa il diesel? Non piú di un mese fa stava a 1,56 oggi la si trova tranquillamente a 1,46 e addirittura l'ho vista a 1,4. Vuol dire che in due settimane il diesel ha perso quasi il 10%. Una notizia da prima, seconda e terza pagina.

E invece i giornali cosa scrivono? Nulla di nulla. Non fa mica notizia la benzina che scende. All'italiano medio piace lamentarsi, piace dire su di tutto al governo, ai ricchi, ai petrolieri, all'Arabia e al vicino di casa. All'italiano medio non piace dire "maddai, oggi ho speso 10 euro in meno. che bello", a lui piace sventolare ai quattro venti "porca miseria, oggi il pieno mi é costato 3 euro in piú".

Meditate gente, meditate.

Ai giornali piace quando le cose vanno male, non quando vanno bene! E questo é colpa dei lettori! Infatti guardate la Repubblica oggi:
Articolo sul petrolio
Si parla da qualche parte del prezzo della benzina??

E mentre ci pensate fate anche un confronto con i prezzi di questo sito:
http://carburanti.tariffe.it/

Gasolio 31/7/2008 :




Gasolio 15/7/2008 :



Continua...