venerdì 5 settembre 2008

Palestra a Milano... la mafia del cartello


Non posso chiamarlo altrimenti: cartello delle mafie ginniche. C'è un vero e proprio cartello a Milano per le palestre. Prezzi allineati e soprattutto maniera di trattare i clienti uguale. Sembra incredibile, visto che si dovrebbero battagliare i clienti a colpi di sconti e offerte.

Milano, capitale della moda, tutti vogliono essere in forma, anche ora che la prova costume è stata ormai superata. Ho la brutta idea di volermi iscrivere in palestra, e allora inizio con un giro di chiamate per vedere un po di prezzi e offerte.
Ho l'idea, come credo molti, di farmi un mesetto di prova per poi vedere se vale la pena continuare e se mi trovo bene con la palestra.

Cerco "palestra milano" su internet e sulle pagine gialle e inizio a chiamare le piu vicine a casa, per chiedere almeno il prezzo di un mese di abbonamento.

La risposta è pressochè unanime:
"Non diamo prezzi per telefono, dovrebbe passare di qui, così vede le installazioni".
Già questo mi sta sul cazzo, cosa vuol dire? Sono scarsissimo, un pivellino, che non saprebbe riconoscere uno spinning da una bicicletta. Voglio solo sapere quanto costa per farmi un'idea. Dopo alcune telefonate, ottenendo sempre la stessa risposta mi inizio a muovere fisicamente, andando a vedere di persona "le installazioni" e i prezzi.

Ho subito brutte notizie. La palestra al lato di casa mia fa dei prezzi assurdi per l'abbonamento di un solo mese, mentre scende moltissimo per abbonamenti più lunghi.
1 mese 120 euro!!!
3 mesi 230 euro
1 anno 600 euro...

No comment... è ovvia la volontà della palestra di farti iscrivere un anno. Ma io NON VOGLIO! Voglio solo provare un mese. Chiedo gentilmente se c'è la possibilità di fare un mese di prova e mi rispondono che no, se vogliono mi fanno pagare a entrata VENTI EURO! e posso fare tutte le prove che voglio!
Una follia.
Lascio perdere.

Allora vedo in giro la pubblicità della 20hours.it.
Sembra pieno di sconti, o almeno questo dicono nei cartelloni appesi ovunque.
Telefono e mi dicono testuali parole "Non diamo prezzi per telefono perchè le offerte sono tante e tanto diverse che sarebbe meglio vederci di persona".
Ben speranzoso, penso che quindi 1 mese a pochi soldi me lo facciano anche fare.
Arrivo alle "installazioni" e mi accoglie una ragazza che mi fa passare in un mezzo ufficetto squallido (un tavolo e due sedie in mezzo a un corridoio) e mi inizia ad elencare le mille proposte:
"15 mesi a 900 euro, ma c'è lo sconto e li stiamo facendo a 500 euro".
Ok, rispondo "molto interessante, c'è la possibilità di fare un mese di prova per poi abbonarsi per i 15 mesi?"
Risposta "no, non esistono nè prove nè abbonamenti mensili"
"Allora un trimestrale, non so, qualche lezione di prova"
"No niente, 15 mesi o niente"
Dopo 10 minuti, in cui mi erano anche girati un po i coglioni, mi sono fatto dire il prezzo per un mese "120 euro".
"Ok, ci penserò direttamente per i 15 mesi, dico io, e magari passo domani"
"No, veramente dovrebbe abbonarsi subito, domani non ci saranno più gli stessi prezzi".
COSAAAA???
Cioè io entro in una palestra che NON HO NEANCHE MAI VISTO e sborso 500 euro sull'unghia per abbonarmi per i prossimi 15 mesi?
Ma siete fuori di testa completamente??????
Ovvia la mia risposta "Allora niente, non importa, andremo da un'altra parte".
Girati i tacchi e me ne sono andato.

Incredibilmente, e ci faccio anche un po' di pubblicità gratuita, ho finalmente trovato che ci ha concesso, a me e alla mia ragazza, un mese di prova, prima di potersi abbonare definitivamente.
La palestra in questione è la tonic, sito www.tonicnet.it. I prezzi degli abbonamenti sono un po' più alti, ma devo dire che finalmente un po' di cordialità e di supporto al cliente.

Veramente una pazzia le palestre qui, prezzi troppo simili, maniere forti troppo comuni e un'offerta di tariffe assolutamente identica...

MAH!
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Finalmente un articolo come si deve: la morte celebrale

Volevo riportare questo articolo da Repubblica:
L'ultimo minuto
Quando la vita finisce



Un articolo veramente fatto bene, bello, interessante e coinvolgente scritto da MAURIZIO CROSETTI, che va contro la recente polemica di cui (tanto per cambiare) si è resa protagonista la chiesa, che tenta ogni due per tre di "sfondare" quel portone (tenuto aperto dai nostri politici) tra religione e vita quotidiana, tra leggi ecclesiastiche e leggi costituzionali, insomma, di rendere quello che l'Italia, secondo la costituzione, non è... un paese ufficialmente cattolico... o forse no?

Art. 8 della costituzione:

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

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mercoledì 3 settembre 2008

Voglio essere dipendente pubblico anch'io!


Tra i politici e l'amministrazione pubblica, i soldi dei contribuenti vanno dilapidati alla velocità della luce. E se io del mio stipendio reale ne vedo in tasca poco più della metà ci sarà un motivo.


Ma allora, Brunetta o no Brunetta, voglio diventare dipendente pubblico anch'io!

Eh si, perchè se la mia azienda (privata) è in crisi e deve tagliare o (peggio) chiudere, io me ne vado a spasso, se mi va bene con una liquidazione altrimenti neanche quella! E' giusto che sia così? Magari no. La colpa non era mia, ma dei manager e gli amministratori. Ma se la situazione puzza di bruciato, comunque l'odore arriva in fretta e c'è il tempo di cercarsi un altro lavoro, se sono bravo nelle cose che so fare!

E invece no, i dipendenti pubblici sono esenti anche da questa gogna! Poveracci!

Esuberi Alitalia, Matteoli: Nessuno resterà a spasso

Da cui estraggo questa parte:

Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, al Meeting di Rimini, ha precisato che non è ancora deciso se gli esuberi «verranno ricollocati alle Poste, all’Agenzia delle Entrate o al Catasto», ma ha chiarito che «nessuno sarà lasciato a spasso»: «Sono previsti anche ammortizzatori sociali - ha detto - non vogliamo lasciare nessuno in mezzo a una strada».


Ma io, che ero dipendente Parmalat (faccio un esempio), che la mia azienda è fallita per colpa di (qualche) idiota e ha dovuto tagliare a destra e a manca, mi ci mandate al Catasto quando perdo il lavoro? No?
E allora questo è razzismo! Discriminazione! La legge è uguale per tutti, ma per alcuni è un po' più uguale. Perchè loro che lavorano in Alitalia, se l'azienda fallisce gli trovano un altro lavoro???

P.S. Oltretutto vedo che oggi i politici cominciano a darmi (anche se solo in parte) ragione. Dice Brunetta:
Esuberi Alitalia. Sulla possibilità che i lavoratori in esubero della compagnia di bandiera, possano essere assorbiti all'interno della Pubblica amministrazione, Brunetta non fa sconti e minaccia le dimissioni: "Se un dipendente dell'Alitalia va a fare il bidello - ha concluso - io me ne vado".

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