mercoledì 16 dicembre 2009

Intervista a Travaglio su "El Pais". Il Giornale, covo di sicari per eliminare i dissidenti.


Scrittore, giornalista, fondatore de "Il Fatto Quotidiano", discepolo di Indro Montanelli e collaboratore di Annozero (Rai2), Marco Travaglio (Torino, 1963) ha condannato senza riserve l'attacco a Silvio Berlusconi. Tuttavia, il suo nome è stato chiamato ieri in causa in Parlamento dal portavoce della maggioranza, Fabrizio Cicchitto, che ha accusato La Reppubblica, Il Fatto e Annozero di istigare l'azione violenta di Massimo Tartaglia. "Ripetono lo schema di gruppi eversivi degli anni settanta: nome e indirizzo del nemico", dice Travaglio.

Domanda. Cicchitto la accusa di terrorismo mediatico e di far parte di una rete "di odio".

Risposta. Ci limitiamo a raccontare la cronaca degli eventi. Peccato che siano brutti. In preda alla disperazione, si aggrappano a qualsiasi cosa: affermano che abbiamo inviato uno psicopatico ad attentare cotro Berlusconi. È il colmo, soprattutto è patetico pensare che un pazzo squilibrato oobedisca agli ordini di qualcuno

P. Un testimone dice di aver visto qualcuno che passa l'oggetto a Tartaglia.

R. Per fortuna ho un alibi!

P. Perché l'attacco alla stampa parte proprio dai giornalisti stessi de "Il Giornale"?

R. Loro non sono giornalisti, sono le guardie, sicari per eliminare i dissidenti. La notte dopo l'attacco, Cicchitto ha detto, nella televisione pubblica che la colpa dell'aggressione è di Annozero e di quelli che demonizzano Berlusconi. Da quel giorno siamo stati linciati in contumacia da Il Giornale. Oggi hanno detto i nostri nomi in Parlamento. Non incitare all'odio questo? Per loro è facile, sanno che quasi nessuno protesta. Solo Antonio Di Pietro ha fatto. Il Partito Democratico si è limitato a scusarsi per esistere. Attaccano senza vergogna e senza ritegno, siamo solo due o tre quotidiani e un programma televisivo, nient'altro. Non abbiamo alcuna difesa, nessuna scorta o non siamo in grado di andare in tribunale: sono immuni. Sarà facile distruggerci. Chiudere i social network in Internet, che né la Cina è riuscita a fare, e vietare le grida di protesta per la strada sono altri segni di ciò che ci attende.

P. Uno spostamento a destra?

R. Non è la destra che è preoccupante. Sarei felice se governasse Fini. L'Italia è nelle mani di una cospirazione criminale che è diventata proprietaria della maggioranza parlamentare e si concentra esclusivamente sulla soluzione dei problemi personali del primo ministro, cercando a qualsiasi costo la sua impunità. Per fare questo manca solo bloccare la magistratura e mettere la museruola alla stampa fuori controllo. L'aggressione di Tartaglia è la scusa perfetta per legittimare la corsa verso la dittatura. L'idea è quella di evitare la guerra civile, Berlusconi dovrebbe essere immune, con questo salvacondotto tornerà di nuovo la calma. Nel frattempo, scelgono l'opposizione, i giudici e i giornalisti che più gli piacciono, e soffocano il dissenso su Internet e sulla strada.

P. Lei ha condannato l'assalto la notte stessa dalla web del "Fatto". Anche La Repubblica lo ha condannato. Forse Vvle la pena di ricordare.

R. Io condanno quanto successo in modo inequivocabile. Che Berlusconi sia il più violento politico d'Italia non da il permesso di colpirlo. Lo si può contraddire, criticare, giudicare, ma non colpire. Solo un pazzo può pensare che colpirlo sia qualcosa di buono.

N.D.R.
Aggiungo un piccolo pensiero su questo avvenimento che ha segnato questi giorni bui.

Speravo fosse passato tutto. Speravo che questo episodio avesse fatto cambiare il pensiero collettivo. Invece...
Invece la destra sta strumentalizzando il fatto per rivoltarlo contro i propri avversari politici e dare un giro di vite alla libertà di pensiero. L'opposizione risponde dando la colpa allo stesso Berlusconi reo quasi quasi di non aver schivato la statuina come Bush schivò le scarpe del giornalista iracheno.
E i toni, se possibile, continuano ad alzarsi. Mi aspettavo di più. Pensavo sinceramente che questi politici avessero un minimo di umanità. Invece sono dei mostri. Nient'altro che mostri che guardano al proprio rendiconto.

Sinceramente? Dico una cosa che forse può far drizzare i capelli a molti. Ma dopo tutto il veleno che si è speso su Di Pietro e Travaglio, se domani arrivasse un pazzo che invece che votare PD vota PDL, e tirasse una pietra anche in faccia all'ex pm (o peggio), fomentato da questa campagna d'odio messa in piedi contro di lui. Allora, cosa succederebbe?

Link all'intervista El Pais


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