lunedì 21 settembre 2009

Castelli e chi la fa l'aspetti


Oggi ha parlato quel fantastico vice-ministro che risponde al nome di Roberto Castelli.
E' splendido sentire parlare i nostri politici di cose che neanche conosce, attaccando altri su cose che fanno apertamente anche loro.

Ma leggiamo insieme cosa dice il nostro amico Roberto:

Immigrati/ Castelli: Magistrati boicottano legge sui clandestini
Soluzione è norma che tolga sessione disciplinare dal Csm


Sinceramente, non voglio parlare della norma che considera la clandestinità come reato. Non ne vale la pena.

Ma voglio parlare della parte in cui Castelli dice:

"La soluzione - ha continuato Castelli - è fare una norma costituzionale che tolga la sessione disciplinare dal Csm, perché così si autoassolvono sempre".


Bravo Castelli. Ti posso dire che hai perfettamente ragione? Ma allora perchè limitarci ai magistrati? Togliamo questo "autoassolvimento" anche ai politici, non credi che sia giusto?

No? Ahhh... forse perchè ne hai usufruito abbondantemente anche tu!! Infatti non tutti si ricordano che: (da wikipedia)

È stato indagato dal tribunale di Roma per abuso d’ufficio per alcune consulenze in seno al Ministero della Giustizia durante il suo mandato nel periodo del secondo governo Berlusconi. Il 20 dicembre 2007 il Senato ha negato l'autorizzazione a procedere in giudizio ex art. 96 della Costituzione, e per le stesse accuse anche il tribunale dei ministri ha chiesto di procedere contro Castelli, e di nuovo è stata negata l'autorizzazione. Per gli stessi fatti, la Corte dei Conti, con sentenza n. 592 dell'8 aprile 2009, ha condannato Castelli al rimborso di 98.876,96 euro a titolo di risarcimento erariale.

Il 18 marzo 2004, durante la trasmissione tv teleCamere il segretario del PdCI Oliviero Diliberto ha querelato Castelli che, accusato di essere sceso in piazza il giorno prima a gridare «chi non salta italiano è!», aveva replicato: «piuttosto che mandare in giro a sprangare come fai tu, preferisco saltare». Il 22 luglio 2009 la Giunta per le Autorizzazioni del Senato ha deciso la non giudicabilità del Senatore Castelli in sede di giustizia ordinaria perché il fatto contestato deve intendersi come reato ministeriale in quanto Castelli lo ha commesso nel perseguimento «di un preminente interesse pubblico». L'opposizione ha attaccato la maggioranza accusando la Giunta di essersi di fatto sostituita alla magistratura e la stampa ha coniato il termine "salva-Castelli".


Bravo Castelli, giudichi gli altri dall'alto della tua fedina penale pulita (anzi, neanche tanto visto che Il 7 settembre 2002 Roberto Castelli è stato condannato da un giudice del lavoro del tribunale di Salerno per comportamento antisindacale nei confronti di un dipendente dello stesso tribunale in una causa promossa dalla Cisl.


Va bene mio caro Roberto, facciamo che i giudici non si possano autoassolvere tra di loro, sono assolutamente d'accordo, ma chi dice queste cose, poi non dovrebbe fare ugualmente con se stesso non credi???
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