martedì 10 giugno 2008

Le prime reazioni, i primi intellettuali

Come si puó leggere nel post precedente, arrivano i primi commenti.
Questi sono i veri italiani, quelli che sanno come si tiene per le redini un paese allo sbando:


La Bossi-Fini,
Le lettere dei coglioni come te sono sempre uguali...belle chiacchiere, terzomondismo/egualitarismo e cazzate varie.
Saresti comunque un po' più corretto se ti sforzassi di illuminarci anche circa la precedente Turco/Napolitano..e magari anche circa le idee 'planetarie' del tuo amico Ferrero, che si occupava di queste cose fino a poco tempo fa.
Inoltre quello che dici non è corretto e a niente vale la tua ironia e supponenza:
- è da superficiali lasciare un lavoro se questo è così importante, prima di sapere quello che si va a fare.
- prima di decidere di espatriare in un altro Paese per lavoro ci si informa prima.
- se si viene per turismo e per soli tre mesi non si può pretendere di avere tutto e subito, cominciando magari ad informarsi una settimana prima della scadenza del visto.
- se si hanno delle competenze e si trova una Azienda che ci vuole assumere è possibile anche avere un breve colloquio anticipato (viaggio a/r $ 800,00) senza bisogno di licenziarsi e rimanere un anno senza lavoro.
Inoltre come puoi paragonare?..qua si tratta di gente che arriva clandestinamente, di molte persone che arrivano solo per delinquere, etc.
Tu fai un sacco di chiacchiere perché sei il solito terzomindista da strapazzo...dove sono Paesi così accoglienti come tu ci vuoi far credere? la Francia? la Germania? l' America..io ne so qualcosa..tu forse non ci capisci nulla.
Ti riempi tanto la bocca con il Candada...allora sappi per prima cosa che questo Paese è molto selettivo, come lo è l'Australia e come lo è l'America ad es.
Ti accettano solo se hai qualche competenza..ma ti rispediscono subito se solo capiscono che non potrai mantenerti economicamente, etc. ok?...lo sai inoltre che in America ti sbattono dentro se solo ti trovano con il permesso di lavoro scaduto? ..e non mi dare del razzista, per favore.
Tu e tutti quelli come te volete soltanto le porte aperte per tutti.
Prima di concludere avrei anch'io una chiosa finale:
ma tu...dove vivi, hai qualche contatto con questi categorie 'emergenti'..ne sai qualcosa? ci vivresti insieme?.. o almeno saresti contento di avere un bel campo rom a 150 metri da casa? o un ubriacone che tutte le sere viene a pisciare davanti al portone, o un punkabbestia che se ne va in giro con una tigre alta tre metri, senza guinzaglio...io ho contatti del genere, vivo in un centro storico e ti invito a fare un w.e. da me..così ci chiariamo un po' le idee; a proposito, sai che queste persone non sono perseguibili? sai che se ti azzardi a dir loro qualcosa puoi avere un sacco di problemi? sai che i Magistrati non vogliono occuparsi di questi problemi? sai che i Magistrati prefersicono spendere cifre colossali per le intercettazioni...non potrebbero risparmiare un po' su questo ed occuparsi un po' di più di normale delinquenza da strada/furti/accattonaggio/rumori/graffitari/ubriaconi/centri sociali pieni di delinquenti...questi sono i problemi della gente comune..e sono grossi problemi, non scioscchezze.
Sei un coglione e un un razzista alla rovescia..via tutti noi, via la nostra cultura, via le nostre tradizioni, via i nostri asili nido...se sei un italiano normale non rientrerai mai nella graduatoria (informati se non lo sai)..via i nostri crocefissi, si alle moschee, si alla poligamia...si a queste invasioni barbariche, si a tutto meno che a un po' di normalità.
Rispondi sul merito se vuoi...con- vincimi con veri argomenti ed evita le chiacchiere da bar, per favore.


Rispondo al signor vequiven, che secondo me rappresenta molti, in come parla e come rispetta la gente straniera.

Signor vequiven, tanto per cominciare io non ho mai detto di voler aprire le porte a tutti. Anzi!
Ho detto che la legge attuale IMPEDISCE a chi vuole venire per fare una vita da immigrato nel nostro paese, come di italiani ce ne sono tantissimi all'estero, lavorando e mantenendosi, apportando un "plus" alla societá odierna, di entrare in maniera legale. Da questo il punto, che avrei poi ben analizzato nei prossimi post, del PERCHÉ gli immigrati da noi sono per la maggior parte gente di classe bassa. E' gente che lascia tutto per poter vivere in un appartamento di 80 mq in 20. Certo non é gente che aveva un gran lavoro nel loro paese e che se la passava bene.
Come detto nel post, sto seguendo da vicino questo iter, perché una persona a me cara, che vuole venire in Italia per sentimento, non certo perché siamo un paese ospitale (come Lei ben dimostra) o perché da noi si guadagni meglio e ci sia piú formazione. Ma come fare? Innanzitutto questa persona NON E' CANADESE, io non sono mai stato in Canada e non ho mai conosciuto un canadese, a parte Alanis e compagnia cantante (nel verso senso). Ho preso il Canada come esempio di paese evoluto e dal quale non c'é immigrazione bidirezionale, ma solo unidirezionale (cioé andiamo noi li a fare i pizzaioli, ma loro qui a fare i boscaioli non ci vengono). E questo dimostra una delle Sue tante lacune : sparare sentenze senza sapere un'acca di cosa si sta parlando.
Il mio era un esempio sul fatto che si, posso andare negli USA a lavorare se ho le competenze necessarie, si posso andare in Canada a lavorare se ho le competenze necessarie, in qualsiasi momento e sistemando le cose con la legge abbastanza in fretta.
Seconda cosa, Ferrero NON E' MIO AMICO, e anzi é stato duramente criticato dal sottoscritto in un post anteriore (che probabilmente Lei, colto signore, non si é letto). Le diró di piú, fino alle penultime elezioni ho sempre votato Fini, e non mi vergogno a dirlo. Ma dopo la vergognosa gestione durante l'ultima legislatura e l'unione con il Cavaliere Bianco, mi sono rifiutato di dare il mio voto a questo signore.
Io, signor vequiven, non le do del razzista, le do dell'ignorante, che, se possibile, é anche peggio. Lei, non so dove sia stato in giro per il mondo, ma le assicuro che le mie esperienze personali mi hanno indotto a vedere l'Italia in modo piú critico di quelli che ci vivono per tutta la vita. E perché lo sappia, sono scappato a gambe levate da quello che lei chiama "terzomondismo" solo per accorgermi che in Italia, prima di essere considerati del "primo mondo" ci manca ancora un bel po di strada.
Io, nella mia vita, ho contatti diretti con extracomunitari, che non stanno a cuocere cipolla e a pisciarle sul portone di casa tutto il tempo, come Lei sostiene, ma é gente colta, istruita e che vorrebbe venire in Italia a lavorare legalmente, condurre una vita secondo le nostre leggi e rispettare i doveri da cittadino. Che avrebbe le "competenze" necessarie per farlo ma che non puó farlo per colpa di questa assurda legge.
Lascio perdere il fatto del "colloquio anticipato" che alla fine, nella mia narrazione, é solo il minimo dei problemi (visto che comunque non serve a niente, anche se questa persona ne ha giá sostenuto uno, e con esito positivo).
E le dico una cosa. Io non ho MAI parlato durante il mio post, della LEGALITÁ, fattore che lei reputa (unica cosa su cui mi trova d'accordo) FONDAMENTALE nella nostra societá.
Sono PERFETTAMENTE D'ACCORDO CON LEI. Una persona che sta qui a bighellonare a vivere di piccoli e grandi furti, va rispedita a casa, immediatamente! Ma se questa legge non permette alla gente che vuole venire a lavorare in Italia di farlo in modo regolare, anzi, gli mette i bastoni fra le ruote il piú possibile. E se la magistratura non riesce ad eseguire le espulsioni perché troppo lenta e inefficace, sa cosa succederá?
Che la gente che vuole venire a lavorare legalmente si allontenerá ancor di piú dalla nostra amata patria, mentre quelli che vogliono star qui a far niente, a vivere di spiccioli, alla giornata, a fare piccoli furti per sopravvivere perché non ce la fanno, verranno sempre piú, richiamati da questa "assenza dello stato" che ormai percepiamo, credo, tutti noi.


P.S. I punkabbestia, le dico per esperienza diretta, visto che purtroppo ho avuto a che fare con molti di loro, sono per il 95% italiani. Anche nel resto del mondo, sono quasi tutti italiani.

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