martedì 15 luglio 2008

Un database dei cittadini per risolvere i problemi.

Notizia del corriere

Partiamo da questa notizia del corriere per fare un discorso veloce di più ampio respiro.
Siamo nel 2008, le grandi aziende, le multinazionali, hanno le loro sedi in giro per il mondo collegate da sistemi informatici, che condividono gli stessi dati e consolidano i bilanci di aziende in ogni lato del mondo.
E perchè lo stato non lo deve fare con le anagrafiche dei cittadini? Avere un unico sistema accessibile da ambulatori, centrali di polizia, comuni, inps dove si trovano i dati di tutti i cittadini, ai quali si possa accedere solo a quelli relativi la propria attività (per esempio un medico potrebbe accedere ai ricoveri ma non alla fedina penale)
L'obiezione più semplice sarebbe: costerebbe troppo.
Ma in realtà si può solo immaginare quale sarebbe il risparmio e le frodi sventate così. Solo in questa particolare occasione nominata dall'articolo lo stato avrebbe risparmiato 4milioni e mezzo di euro. Ma questo è solo un esempio.
Con un sistema centralizzato con le anagrafiche di tutti i cittadini, si potrebbe per esempio controllare chi ritira l'assegno di pensione o invalidità per persone morte. Oppure, integrando anche l'agenzia delle entrate, tutta una serie di truffe minori: chi affitta l'appartamento a chi e se paga le tasse, chi risulta invalido al 100% e possiede la patente di guida, chi dichiara 20.000 euro l'anno di entrate e poi ha 5 case intestate e tutta una serie di piccoli e grandi reati che sfuggono al controllo dello stato propio per la mancanza di informazione centralizzata.

Un altra critica potrebbe essere il rischio per la privacy dei cittadini:
Ma quale privacy? Tralasciando che i sistemi informatici di oggi riescono a mantenere segreti dati ben più importanti della data di nascita o dello stato civile di un cittadino, ormai la nostra privacy non esiste più. La dichiarazione dei redditi annuali di ognuno di noi è pubblica, basta richiederla, con tanto di data di nascita del lavoratore. Il catasto ti dice chi è il proprietario di un terreno o di una casa. Quindi anche questa critica è priva di fondamento.

Allora su cosa possiamo attaccare questo sistema centralizzato di informazione? Sul tempo di implementazione? Si ma se non si inizia, di certo non si finirà mai.

Oltretutto il risparmio successivo delle pubbliche amministrazioni sarebbe notevole, potendo ridurre il personale che lavora negli archivi e fa tutte le richieste di informazione in maniera cartacea.

Il servizio al cittadino sarebbe assolutamente competitivo e, finalmente, decente.
Appena tornato dall'estero, mi sono reiscritto come residente in Italia e da quel giorno devono passare 120 giorni prima che possa richiedere la carta d’identità elettronica. CENTOVENTI! Basterebbero un paio di click dell’ambasciata italiana in messico in collegamento con quella italiana e in un minuto sarebbe stato possibile fare tutto!

Meditate, gente, meditate!

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